Avv. Luca Saltalamacchia

Sono nato a Napoli il 13/8/73.

Sono iscritto all’ordine degli avvocati dal 15/1/2002.

Dal 19/2/2016 sono abilitato al patrocinio davanti alla Corte di Cassazione.

Mi occupo di diritto civile.

Sono membro di diverse ONG e network come:

Pro-Rights: associazione per la tutela dei diritti umani (www.prorights.org)

Diritto Diretto: associazione italiana per la tutela dei diritti umani e dell’ambiente (www.dirittodiretto.webnode.it)

Systasis (http://www.systasis.it/)

ASGI – Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (https://www.asgi.it/)

Rete Legalità per il Clima (www.giustiziaclimatica.it)

Nel corso della mia vita ho sempre lavorato con associazioni pacifiste e ambientaliste; sono stato più volte in Bosnia durante la guerra degli anni ’90, ho vissuto in India e ho avuto la fortuna di vivere molte altre esperienze che mi hanno formato, permettendomi di mettere a fuoco un aspetto fondamentale della mia vita personale e professionale: la lotta per la protezione dell’ambiente e dei diritti umani.

Ho scritto la mia tesi di laurea in Diritto Internazionale, trattando la Convenzione per la prevenzione e la repressione del genocidio.

Poi ho conseguito un master in Protezione Internazionale dei Diritti Umani, e per alcuni anni sono stato assistente universitario ed esperto per la cattedra di Diritti Umani presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Orientale di Napoli.

Ho seguito, insieme ad associazioni ambientaliste (come Friends of the Earth) o associazioni che si occupano del rapporto tra finanza e diritti umani (come Re:Common), alcuni casi di violazione dei diritti umani perpetrati da multinazionali italiane nei confronti delle popolazioni locali a causa di progetti a forte impatto ambientale.

In particolare, mi sono occupato del progetto della diga di Ilisu (Kurdistan turco), finanziato da una banca controllata da Unicredit; dei rapporti commerciali tra UE e Marocco in merito all’indebita occupazione del Sahara occidentale da parte di quest’ultimo; della costruzione della centrale idroelettrica di Palo Viejo (Guatemala) da parte di una società controllata da ENEL; della costruzione della diga di El Quimbo (Colombia) da parte di una società controllata da ENEL; del massiccio inquinamento del delta del fiume Niger (Nigeria) da parte di una società controllata da ENI.

Nel 2017 ho avviato una causa in Italia contro l’ENI per conto di un’intera comunità indigena nigeriana (la comunità Ikebiri) per la devastazione ambientale. Questo è stato il primo processo di questo tipo mai avviato in Italia.

La controversia si è poi risolta con un accordo extragiudiziale. Il caso è stato inserito dal consorzio “Mind the Gap” in una raccolta di casi giudiziari dedicati all’impunità di cui godono le multinazionali che violano i diritti umani (https://www.mindthegap.ngo/harmful-strategies/avoiding-liability-through-judicial-strategies/settling-cases/eni-settlement-with-a-nigerian-community/), è stato citato dal Parlamento europeo nel Rapporto “Accesso ai rimedi legali per le vittime di violazioni dei diritti umani da parte delle imprese nei paesi terzi” (https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2019/603475/EXPO_STU(2019)603475_EN.pdf), è stato incluso dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) nel rapporto “Business and Human Rights – Access to Remedy” (https://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/fra-2020-business-human-rights_en.pdf) ed è stato incluso dall’ECCJ nel suo ultimo rapporto relativo alle cause contro imprese dell’UE per violazioni dei diritti umani e ambientali oltremare.

Dal 2019 sono membro del CEDEUAM – Centro Di Ricerca Euro-Americano Sulle Politiche Costituzionali (https://www.cedeuam.it/)

All’inizio del 2021 ho avviato, insieme ad altri colleghi dell’ASGI, un giudizio contro lo Stato, un armatore privato e un capitano di nave in merito al respingimento collettivo di migranti verso la Libia da parte della nave privata “Asso 29”. Questo è il primo caso di questo tipo contro attori non statali (https://www.amnesty.it/conferenza-stampa-societa-private-e-governo-italiano-portati-a-processo-per-i-respingimenti-in-libia/)

Nel giugno 2021 ho lanciato, come membro di “Rete Legalità per il Clima”, “Giudizio Universale”, la prima causa sul clima contro lo Stato italiano (https://giudiziouniversale.eu/press-kit-ita/) e la prima causa sul clima mai lanciata in Italia, per conto di una coalizione di 24 associazioni ambientaliste e 179 privati.

Sono diventato docente a contratto all’Università Pegaso per il corso di “diritto del clima” (https://www.unipegaso.it/corsi-di-laurea/giurisprudenza)

A dicembre, come membro di “Rete Legalità per il Clima”, abbiamo depositato un esposto al Punto di Contatto Nazionale Italiano per le Linee Guida OCSE per le Imprese Multinazionali contro due multinazionali operanti nel settore dell’allevamento intensivo per verificare la compatibilità con le Linee Guida delle emissioni che causano il riscaldamento globale, per conto di una coalizione di 43 tra associazioni ambientaliste e singoli (https://jimdo-storage.global.ssl.fastly.net/file/44771e1f-925b-45d4-9796-fc4abd9ca480/Sintesi%20Istanza%20PCN%20Allevamenti%20intensivi.pdf)

Nel febbraio 2022, come membro di “Rete Legalità per il Clima”, abbiamo depositato sempre al Punto di Contatto Nazionale Italiano un esposto contro ENI per contestare gli impatti climatici del suo piano industriale, per conto di una coalizione di diverse associazioni e movimenti (https://greenreport.it/news/energia/istanza-allocse-contro-il-piano-eni-greeniwashin-disastroso-per-il-clima/)

I was born in Naples on 13/8/73.

I am member of the Italian Bar Association since 15/1/2002.

Since 19/2/2016 I am authorized to practise before the High Courts.

I deal with civil law.

I am a member of different NGOs and network like:

During my life, I have always been involved with pacifist and environmental associations; I was in Bosnia several times during the war of the 90s, I lived in India and I was lucky enough to have many other experiences that formed me, allowing me to focus on a fundamental aspect of my personal and professional life: the struggle for the protection of the environment and human rights.

I wrote my graduation thesis in International Law, dealing with the Convention for the prevention and repression of genocide.

Then I obtained a post-graduate degree in International Protection of Human Rights, and for a few years I have been a university assistant and expert for the chair of Human Rights at the Faculty of Political Sciences of the Oriental University of Naples.

I followed, together with environmental associations (such as Friends of the Earth) or associations focusing on the relationship between finance and human rights (such as Re:Common), some cases of violation of human rights perpetrated by Italian multinational companies against local populations due to projects which have a strong environmental impact.

In particular, I dealt with the project of the Ilisu dam (Turkish Kurdistan), financed by a bank controlled by Unicredit; the commercial relations between the EU and Morocco regarding the latter’s undue occupation of Western Sahara; the construction of the Palo Viejo hydroelectric power station (Guatemala) by a company controlled by ENEL; the construction of the El Quimbo dam (Colombia) by a company controlled by ENEL; the massive pollution of the Niger river delta (Nigeria) by a company controlled by ENI.

In 2017 I launched a case in Italy against ENI on behalf of an entire Nigerian indigenous community (Ikebiri community) for the environmental devastation caused by a subsidiary of ENI’s (NAOC) in Nigeria. This was the first trial of this kind ever launched in Italy.

The dispute was later resolved by an out-of-court settlement. The case was included by the “Mind the Gap” consortium in a collection of court cases dedicated to the impunity enjoyed by multinational corporations that violate human rights (https://www.mindthegap.ngo/harmful-strategies/avoiding-liability-through-judicial-strategies/settling-cases/eni-settlement-with-a-nigerian-community/), was mentioned by the European Parliament in the Report “Access to legal remedies for victims of corporate human rights abuses in third countries” (https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2019/603475/EXPO_STU(2019)603475_EN.pdf), was included by the European Union Agency for Fundamental Rights (FRA) in the report “Business and Human Rights – Access to Remedy” (https://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/fra-2020-business-human-rights_en.pdf) and was included by ECCJ in its last report related to cases against EU companies for overseas human rights and environmental abuses

From 2019 I am a member of CEDEUAM – Centro Di Ricerca EuroAmericano Sulle Politiche Costituzionali (https://www.cedeuam.it/)

At the beginning of 2021 I launched, together with other colleagues from ASGI, a dispute against the State, a private shipowner and a captain of a ship concerning the collective refoulement of migrants to Libya by the private vessel “Asso 29”. This is the first case of this kind against non-Statal actors (https://www.amnesty.it/conferenza-stampa-societa-private-e-governo-italiano-portati-a-processo-per-i-respingimenti-in-libia/)

In June 2021 I launched, as a member of “Rete Legalità per il Clima”, “Giudizio Universale”, the first climate lawsuit against the Italian State (https://giudiziouniversale.eu/press-kit-ita/) and the first climate lawsuit ever launched in Italy, on behalf of a coalition of 24 environmental associations and 179 individual.

I became a contract lecturer at the Pegaso University for the course in “climate law” (https://www.unipegaso.it/corsi-di-laurea/giurisprudenza)

In December, as a member of “Rete Legalità per il Clima”, I launched a complaint to the Italian National Contact Point for the OECD Guidelines for Multinational Enterprises against two multinationals operating in the intensive livestock sector to verify the compatibility with the Guidelines of the emissions that cause global warming, on behalf of a coalition of 43 between environmental associations and individuals (https://jimdo-storage.global.ssl.fastly.net/file/44771e1f-925b-45d4-9796-fc4abd9ca480/Sintesi%20Istanza%20PCN%20Allevamenti%20intensivi.pdf)

In February 2022, as a member of “Rete Legalità per il Clima”, I launched of a complaint to the Italian National Contact Point for the OECD Guidelines for Multinational Enterprises against ENI to challenge the climatic impacts of its industrial plan, coalition of different associations and movements (https://greenreport.it/news/energia/istanza-allocse-contro-il-piano-eni-greeniwashin-disastroso-per-il-clima/